Lauren Mayberry nota come voce e leader dei Chvrches è nel mezzo del suo tour solista che toccherà il Magnolia (MI) domenica 22 ottobre. Per l’occasione ha parlato con noi della libertà di scrivere da una prospettiva puramente femminile e di cosa aspettarsi dal suo album di debutto.
Conosciamo due singoli al momento estrapolati dalla carriera solista di Lauren Mayberry, che dopo 10 anni come frontwoman dei Chvrches ha sentito la necessità di produrre del materiale che fosse solo suo, dando libero sfogo a punti di vista femminili, che non si sarebbe sentita a suo agio a cantare al fianco dei due uomini della band.
“Are you awake?” e “Shame” sono le release pubblicate a oggi, la prima un’inaspettata ballad intima e lontanissima dal mondo dei Chvrches, quasi come a voler mettere subito le cose in chiaro, la seconda più dark ed elettronica ma con un twist più pop che dance.
Due buone basi che ci fanno ben sperare nell’attesa di un album ancora senza titolo in arrivo l’anno prossimo. In attesa di vedere Lauren Mayberry dal vivo al Magnolia di Segrate domenica 22 ottobre, abbiamo fatto due chiacchiere via Zoom:
Ciao Lauren come stai?
Bene, sto portando in giro le mie nuove canzoni quindi c’è un misto di eccitazione ma anche un pò di sano timore.
Cosa ti ha portato verso la decisione di pubblicare del materiale come solista?
Da quando ho quindici anni sono in una band, ho prodotto e scritto per altri ma mai solo per me stessa ed era da un po’ che vi pensavo. Con i Chvrches siamo sempre partiti a scrivere musica e poi i testi, nel mio progetto tutto è cominciato da un’idea, da un titolo, da una frase, da un concetto.
Come è stato lavorare da sola, ti sentivi confidente o hai avuto anche un po’ paura?
Entrambe le cose, ho cominciato a scrivere le canzoni a febbraio 2022, c’erano giorni in cui ero euforica e altri più ansiosa ma è stato un grande cambiamento, è normale avere queste sensazioni che passano dall’eccitazione al terrore.
E’ vero che alcuni fan dei Chvrches hanno reagito male alla tua carriera solista, alludendo a uno scioglimento della band?
Sì è vero ma non lo vedo come un qualcosa contro di me ma più una devozione nei confronti dei Chvrches, sono fan che hanno paura di perdere la loro band preferita. Ma abbiamo appena firmato un contratto nuovo quindi possono stare sereni sul fatto che non so quando, ma arriverà un nuovo album dei Chvrches. Questo mio album non è una reazione alla band ma la mia necessità di esprimermi.
Hai deciso di pubblicare come primo singolo la ballad “Are You Awake?”, e’ stato un modo per azzerare quanto fatto prima con la band?
Esatto ho deciso di pubblicare questo singolo proprio perché è completamente diverso dalle sonorità e dai testi dei Chvrches, non avrei mai potuto pubblicare questo pezzo con la band.
Le sessioni di scrittura peggiori sono state all’inizio del progetto con qualcuno che non capiva veramente di cosa stavo parlando e il risultato erano delle specie di canzone brutte di Chvrches!
Queste sono cose musiche e testi che non sarei riuscita a fare nella band o che non mi avrebbero fatto stare a mio agio nella band. Queste sono cose che devo esprimere solo dal mio punto di vista. Nei Chvrches sono io il narratore, ma parlo comunque a nome di un gruppo.
“Are You Awake?” è l’unica canzone del disco ad avere questo tipo di sonorità, è l’unica piano ballad.
Di recente hai pubblicato il secondo singolo del disco “Shame”, pensi sia più rappresentativa del suono dell’album?
Direi di sì, sia a livello di suono che di tematica. E’ stato scrivendo questo testo che mi sono resa conto che avevo bisogno di dire cose solo mie.
Come sta andando il tour, ho visto che in scaletta hai due cover, Like a Prayer di Madonna, e una seconda che varia di sera in sera è così?
Sì! E’ fantastico, la prima è Like a Prayer che come si fa a non cantarla dovendo scegliere una cover! L’altra varia di sera in sera può essere legata al luogo in cui mi sto esibendo ma anche ad un mio ricordo personale. Sto ricevendo molto affetto dai miei fan. Non vedo l’ora di suonare a Milano, ho un bel ricordo dei nostri show in Italia!
Prima di salutarci ti chiedo l’ultimo album di cui ti sei innamorata:
“Being funny in a foreign language” dei The 1975, è prodotto benissimo, ha dei testi ben scritti e io guardo molto queste cose.
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